COMUNICATO STAMPA - Inviato il 29/01/03 ad ANSA-Puglia

FILIPPO UN DELFINO ABBANDONATO DA TUTTI

Domenica 26 Gennaio, alle ore 11,30, la Capitaneria di Porto di Manfredonia, ha richiesto la collaborazione della Lega Navale Italiana di Manfredonia, in merito alle difficoltà in cui versava il delfino Filippo, che accidentalmente si era ferito.
Alcuni soci della citata Lega Navale e il sottoscritto, quale responsabile del Comitato per la tutela del mammifero, ci siamo prontamente attivati per soccorrerlo, nonostante le avverse condizioni meteo-marine.
Arrivati sul posto, punta del porto industriale, a bordo di un gommone e avvistatolo, ci siamo resi conto che effettivamente il cetaceo versava in condizioni critiche.
Dopo averlo tranquillizzato e prestato i primi soccorsi, abbiamo constatato sotto il rostro di Filippo una ferita, con abbondante fuoriuscita di sangue e un piccolo taglio sulla pinna dorsale.
Nel primo pomeriggio ho verificato ancora le condizioni del tursiope, rilevando che la ferita non sanguinava più.
Il mattino seguente, con l’aiuto di alcuni amici della L.N.I. gli ho applicato una pomata cicatrizzante e antisettica, consigliataci da alcuni medici.
Non è la prima volta che Filippo si ferisce, ma questo avviene anche in seguito a comportamenti errati a cui l’uomo lo ha abituato.
Mi riferisco ai giochi prevalentemente estivi, a cui il povero Filippo viene sottoposto dai diportisti superficiali alle prese con parabordi e oggetti vari legati con una cimetta e trainati dalle loro imbarcazioni.
Di fronte a questi tristi episodi, che diventano sempre più frequenti, siamo preoccupati per la sua incolumità.

il delfino Filippo ed i giochi proibiti

Ho portato a conoscenza di quanto su esposto l’Amministrazione Comunale di Manfredonia, che appresa la notizia, si è impegnata a contattare l’Istituto di Biologia Marina di Bari e forse il CNR di Lesina.
Noi siamo dei semplici volontari e amiamo questo delfino che ha donato la sua amicizia all’uomo, senza ricevere nulla in cambio; proprio per questo con tutte le nostre forze chiediamo, per l’ennesima volta, un aiuto concreto da parte delle Istituzioni, Istituti di Ricerca e delle persone esperte che predispongano oltre ad un monitoraggio per verificare il suo stato di salute, anche un piano di emergenza se si dovessero presentare gravi situazioni di pericolo, prima che sia troppo tardi.
Con un pizzico di rammarico, ci tengo a far rilevare che, fino ad oggi, per Filippo è stato fatto ben poco e, d'altro canto, per lo spiaggiamento di tartarughe e per uno squalo elefante, morto a Lesina, quasi certamente per essersi impigliato tra le reti (23 novembre 2002), si sono mobilitati tutti, tra i quali anche esperti e biologi.
Dobbiamo augurarci per Filippo la stessa sorte dello squalo elefante di Lesina, per vedere finalmente qualcuno che si preoccupi di lui?
Altrove situazioni e fenomeni come il delfino di Manfredonia, sono tutelati e studiati con meticolosità, ma per Filippo non succede nulla, anche se vive a pochi passi dai "santuari della ricerca"; perchè?
Eppure illustri studiosi di cetacei hanno definito la sua presenza come una straordinaria ed eccezionale opportunità di studio.

Per caso, il delfino Filippo, sarà nato sfortunato?!?

Filippo è parte integrante di un patrimonio naturalistico di eccezione, ci appartiene e spetta a tutti noi proteggerlo e tutelarlo.

Il Responsabile del Comitato
per la tutela del delfino Filippo.
(Giovanni Simone)

Le ferite di Filippo

dal gommone osservano le ferite di Filippo    particolare della ferita

Tutti coloro che volessero approfondire le conoscenze e le vicissitudini del delfino Filippo, lo possono fare visitando questo sito.
Chi volesse sostenerci nell'azione di tutela o inviare utili consigli, lo può fare attraverso la nostra e-mail: ildelfinofilippo@gargano.it.